mercoledì 4 luglio 2007

Dalla regia...

Abbiamo deciso di accompagnare Giacomo, partecipando alla scrittura di questo blog con brevi interventi, di tanto in tanto.


Questo è dedicato ai ringraziamenti.


Innanzitutto il primo grazie va a Francesco Santini, che ci ha linkati per primo sul suo Nonprofitblog e che ci ha fornito utili consigli su come far conoscere il nostro blog. Conseguentemente, ringraziamo gli amici ferraresi e molisani che ci hanno pubblicato sui loro siti, come Occhiaperti.net, Molisenews, Discovermolise, Altromolise e tutti gli altri che magari l'hanno fatto in cartaceo o in radio, ma dei quali non possiamo avere un riscontro per la lontananza geografica.


Grazie a tutti e appuntamento al prossimo post!


Ps: se volete dare un'occhiata a tutte le foto del viaggio, le potete trovare su flickr, indirizzo:

http://www.flickr.com/photos/iboitalia/map/


Fra Puglia e Molise


Uè! Rieccomi! Credevate stessi ancora pedalando lungo le ventose strade molisane eh? E invece no! Incredibilmente, dopo 35 km fra lungomari mozzafiato, statali polverose, viadotti (!) interminabili con vento a mille nodi, bacini artificiali e salite impervie sono riuscito ad arrivare a Guardalfiera! Da qui, grazie alla gentilezza dei proprietari del Bed & Breafkfast da Tina, vi posso scrivere (sorseggiando una crema di limoncello) per raccontarvi questi primi giorni di Girocampibo.


Partenza e Intercity

Come può testimoniare la foto, effettivamente alla partenza ero un po' preoccupato per la poca
maneggevolezza (per così dire) del mio bagaglio (la bici) che le simpatiche FS, per i lunghi tragitti, fanno (comodamente) salire solo se smontate. Uno dei capi treni più antipatici che la storia ricordi, dopo aver visto il malloppo che avevo nel mentre appoggiato in sicurezza in corridoio, mi ha ricordato che ovviamente mi prendevo tutto le responsabilità di quello che poteva succedere (...chissà poi a cosa si riferiva?). Meno male che a supportarmi nella lotta al cattivo di turno e a tenermi compagnia fino a Bari c'era una allegra famigliola con mamma, zia, nonnna, due bambini e, dulcis in fundo, per non farci mancare niente, l'amato cane (da Ferrara a Bari, sottolineo!).


Campo di Lavoro presso la Comunità Emmanuel
A Lecce, domenica mattina, partiva il primo campo. Alla stazione, dopo aver rimesso in sesto la bici fra lo stupore dei più e domande incuriosite della Polfer, conosco Giorgio, una persona incredibile (ama Pisa e la Luminara!) che lavora come operatore e si occupa del rapporto fra la comunità e il carcere. Le attvità portate avanti, infatti, sono l'aiuto a persone con dipedenze da droghe o alcool o che seguono percorsi alternativi alla pena detentiva. Dopo me arrivano i volontari: Sara, geologa di Barletta, il gruppone belga con Jan, ingegnere industriale, Noor, suonatrice di sax, Marjolen, studentessa di medicina, Martine, assistente di laboratorio, Emily... ehm sinceramente non ricordo...; e infine i due austriaci stremati dal viaggio di 24 ore in treno, Paul, che ha finito il giorno prima il servizio militare e Jack (in verità olandese), una vita nell'IBO con campi a Salvatonica, Vicomero, Assisi, Romania solo per dirne alcuni. Un bel gruppo direi, che ho lasciato ieri sera affiatato e ben avviato nonostante qualche difficoltà a livello organizzativo. Anche se le cose che mi rimarranno di più sono le chiaccherate con i ragazzi della comunità: Bleir, Alfredo, Luca. Gente con una storia difficile, a volte terribile, inserita in una vita di conunità che all'esterno appare rigida e che comunque mi hanno accolto come un fratello. Poi Adrian, un cuore immenso. E naturalmente: Lecce di notte, un incanto indescrivibile. E ancora, pasticciotti e caffè in ghiaccio.



Lecce-Guardialfiera

Preceduta da una lauta colazione al bar di fiducia della Manu (dove il tipo è ai livelli di quello che lavora vicino all'IBO, ma le paste sono molto più buone, ndr.) arriva anche il momento di ripartire da Lecce.
Ringrazierò per tutta la vita i fantastici architetti delle stazioni che puntualmente mi costringono a caricarmi la bici (già carica di suo) sulle spalle per scendere e salire dal sottopassaggio! Detto questo, le ferrovie pugliesi sono grandiose: otto macchinisti per un treno di due vagoni, gente gentilissima (altro che quello dell'intercity!) che sembra che ti conosca da tempo e che ha paura di arrivare troppo in orario. Poi il treno da Foggia a Termoli: un vagone (uno!) diviso fra prima e seconda classe (anche se la prima non esiste più!). Il controllore che apre e chiude le porte, il treno che rallenta arrivando in stazione e se non c'è nessuno riparte come fa l'autobus, stazioni deserte in posti dimenticati da Dio, sosta per aspettare il passaggio dell'Eurostar e tutti giù a rinfrescarsi con l'acqua della fontana. Poi, il personale che ti saluta alla fine del viaggio... un mondo fantastico!



Domani tappone da Guardialfiera a Macchiagodena, sperando nella clemenza del vento e della forza nelle gambe. Un salutone a tutti, chi legge, chi commenta e chi ci capita per caso.




Alla prossima.

Adieu!




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