mercoledì 25 luglio 2007

un sogno che riparte


Olà!

Eccomi a raccontarvi di questi ultimi giorni direttamente da Siena, da dove fra poco partirò destinazione Massa Marittima. Prima di tutto, però, voglio ringraziare mia cugina Gio per gli auguri di buon onomastico.
Un internet point proprio dietro Piazza del Campo mi permette di scrivere nonostante accanto abbia un ventilatore sparato alla massima velocità e diretto in faccia.


Dopo un rapidissimo passaggio da Pisa, dove la bandiera IBO è stata vista sventolare nei luoghi che hanno visto nascere e crescere (e diventare, vostro malgrado, quel che è) l'autore di questo blog, la meta di lunedì era Vicchio, ma più esattamente la località Vespignano e per meglio specificare ancora, il luogo chiamato Aia Santa. Arrivo alle 14 (orario scelto senza la minima logica) a Borgo S.Lorenzo, dove ad accogliermi trovo 40 gradi... un caldo pazzesco! In compenso però la stazione della cittadina del Mugello ha un pratico sottopassaggio con salita e discesa per disabili e bicicletta... ne avevo trovate uguali anche a Firenze Rifredi e S. Gennaro, Roma, Bologna e Pisa invece promosse per i comodissimi ascensori! Finalmente, dopo essermi accollato la bici con borse al seguito ad ogni stazione di arrivo, sporcandomi di morca e graffiandomi ripetutamente con i pedali, una tranquilla pedalata senza scalini era quello che mi ci voleva! Rinuncio però a pedalare subito, vista la temperatura insostenibile, e mi butto al baretto a rinfrescarmi. I kilometri da fare sono comunque pochi (appena 6) e quindi, dopo una mezzoretta, parto. Arrivo al segnale "La casa di Giotto", che pensavo essere un agriturismo dal nome a effetto, ma che in verità è veramente la casa natale dell'artista, e giro a sinistra. Dopo poco la strada inizia a salire in modo impossibile, la salita più dura di questo giro, per fortuna è molto breve, ma mi devo ugualmente fermare. Il cimitero del paese mi offre un po' di riposo (fortunatamente non eterno) vedo la Madonna (in gergo ciclisto si usa quando le energie sono proprio finite), ma alla fine riesco ad arrivare a un punto dove la strada spiana. Finisce la strada asfaltata ed entro nel bosco. Finalmente raggiungo l'Aia Santa (luogo natale di S. Giovanni da Vespignano) dove trovo seduti, a una lunghissima tavolata, i volontari e le famiglie dell'associazione immersi in un'allegra merenda pomeridiana.


Mi conquista subito l'atmosfera che si è creata con il campo di lavoro e l'accoglienza delle paersone che da poco si sono trasferite lì. Sono due famiglie numerose (fra poco ne arriverà una terza) dell'associazione Le Case che, a Sieci (vicino Pontassieve, Firenze), hanno dato vita a un'esperienza di accoglienza e formazione giovanile legata a stili di vita socialmente responsabili e ambientalmente sostenibili, tanto positiva da far nascere l'idea di trasformarla in realtà di vita, presentata a una delle più interessanti manifestazione su questi temi: Terra Futura. Come spesso accade, i diretti proprietari della vecchia struttura hanno deciso di speculare e quindi le famiglie hanno dovuto trovarsi una nuova sistemazione. E ci sono riusciti alla grande! I lavori sono tanti, le case sono quasi completamente da ristrutturare, ma solo il panorama e l'ambiente intorno bastano per far venire la voglia di rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Un luogo dove si respira una bella aria e non solo per la posizione geografica. I volontari presenti sono ben nove! Tre italiani, tutti molto giovani (17 anni), studenti di scuola superiore: Ilaria e Giulia di Saronno, Emanuele della Valtellina. Poi gli olandesi: Guus (47 anni, farmacista e 15 campi di lavoro alle spalle) e Yvonne (insegnante di biologia e scienze naturali), veri leader del gruppo, tanto che anche i responsabili si affidano a loro per consigli sui lavori. E ancora: Jeske, sorella di Ninke, che avevo incontrato al campo dell'Appia Antica a Roma, Anne, Annemarie e Michiel. Un gruppo bello, unito, con persone in gamba pronte ad aiutarsi e a collaborare. Sfamati dalla buonissima cucina di Miriam e Olivia, allietati dalla simpatica confusione dei 6 fra ragazzi e bambini presenti, seguiti da Emanuele e Filippo, dondolati dalle due amache all'ombra, rinfrescati dalle docce all'aperto, divertiti dalla presenza di Rossella, la capra che ogni mattina regala latte e formaggio, impegnati in lavori necessari e anche coinvolgenti, i magnifici nove stanno trascorrendo due settimane che difficilmente dimenticheranno. Ieri sera poi, tavolata di quasi trenta persone, parlando italiano, inglese, olandese e tedesco. Dopo cena tutti al concerto heavy-metal a Borgo S. Lorenzo dei vicini di casa, che le sere prima provavano i loro pezzi cullando con ninnenanne rock il sonno di tutti. Il tutto allietato dall'incredibile carica e simpatia di Ugo, responsabile del campo. A fine agosto, poi, ci sarà un'altro turno di campo di lavoro.


Ma ora vi lascio, Massa Marittima e il Carapax mi aspettano!


Alla prossima




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