sabato 11 agosto 2007

Mi fermo

Buongiorno a tutti. Oggi avrei dovuto scrivere sul blog per raccontarvi degli ultimi campi che ho visitato, dell'Associazione Eta Beta Onlus e del suo lavoro sul recupero di fontane e tabernacoli nella Val d'Elsa, della cordialità e del calore di (Ales)Sandro e Elisabetta, della loro organizzazione, di un bel gruppo di volontari presenti, di magici paesaggi lungo la Volterrana. Poi di Dolceacqua (un altro turno di campo), della sua unicità, di Piero e Enza e di tutta la Grande Famiglia, dei tramonti di cui innamorarsi, dei volontari, dei falò fra fra percussioni, stelle e pensieri. Non lo farò. E so che loro saranno daccordo con me. La morte a Livorno fra le fiamme di quella che per loro era la casa, di Eva, Danchiu, Lenuca e Nengi, bambini romeni in Italia nella speranza di qualcosa di meglio è stato un colpo terribile. Per me è come se fossero stati fra i bambini che così tanto mi hanno regalato nei miei dieci giorni a Panciu, nel Maggio scorso. E' come se fossero quei sorrisi e quegli sguardi e che ho conosciuto e che tante volte mi ritornavano alla mente. Soprattutto ora che alcune delle persone a me più care sono lì con loro a portare avanti qualcosa di importante. E allora mi fermo, lo spettacolo per ora non va avanti, non scrivo sui campi che dovevo raccontare. Non è retorica è dolore. A volte è il tempo anche per questo e per nient'altro. Stasera parto per la Sicilia con questo magone. Ma anche con la consapevolezza che quello che hanno fatto e che stanno facendo Manuela, Clara, Miguel, Sara, Silvia, Pierluigi, Sonia, Letizia, Annaviola, Elisabetta, Ermanno, Antonella le tre ragazze olandesi, Alessandro, Elena, Giuseppe, e tutti gli altri coinvolti sia la speranza per andare avanti.




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