martedì 17 luglio 2007

Non solo campo di lavoro!

Arieccomi! Da un punto internet dove il livello di sudore è sopra ogni limite consentito, vi scrivo un po' di fretta per farvi vivere i due giorni che ho passato a Sala, 8 km da Rieti, che fino al 28 luglio ospiterà uno dei tanti Campi di Lavoro e Solidarietà di IBO Italia.


La strada per arrivarci non è delle più agevoli, in alcuni tratti 10% di pendenza, soprattutto se fatte con le borse dietro e con il caldo di questi giorni. Piano piano però anche le peggiori salite si possono domare, è una sfida con se stessi, quasi una filosofia di vita. Cambia l'ordine di grandezza, non più i kilomeri. Si va avanti di cento metri in cento metri. Mi supera la macchina di Matteo Amati, responsabile del campo, che mi incita a suon di clacson. I tornanti si susseguono, mi levo il casco perchè il caldo è insopportabile. Non ce la farei però a salire se il paesaggio intorno a me non fosse così bello. Proprio in questo sta la differenza della bicicletta: il poter osservare pian piano il territorio intorno che cambia, sentirne gli odori, scoprirne i profumi, apprezzarne i colori. La fatica (tanta) è sempre ripagata dallo spettacolo naturale che il cilclista può vedere dall'alto, con la serenità di chi sa di esserselo conquistato con il suo impegno. Comunque, fortunatamente, in mio soccorso arrivano anche i protettori più insperati (giuro che il cartello non l'ho ritoccato, ma un trucco c'è...). Poi la strada inizia a spianare e gli ultimi due kilometri sono in falso piano. Arrivo a Sala, 800 metri circa sul livello del mare. Non un paesino o un villaggio, ma praticamente un gruppo di poche case. Fino al dopoguerra qui intorno vivevano circa 60 famiglie, poi, anno dopo anno, le persone hanno iniziato a trasferirsi in città e così, da allora, tutto è finito in abbandono. Cinque anni fa la Cooperativa Sociale Integrata "Consortium", già impegnata a Roma in progetti di agricoltura biologica con inserimento di minori con problemi giudiziari e disabili, in collaborazione con la Comunità di Capodarco, decise di impegnarsi affinchè queste terre tornassero a rifiorire. Memore delle esperienze di occupazioni agricole degli anni '70 e con tanta voglia ancora di cambiare il mondo, Matteo Amati, l'anima del progetto, pensò di impegnarsi in questo insieme a volontari provenienti da varie parti d'Europa. E' così che nel mese di luglio le quattro case di Sala si trasformano in una babele di lingue e culture, accomunate dall'entusiasmo e dalla voglia di stare insieme. Quest'anno il gruppo era meno numeroso rispetto a quello degli anni passati, ma non per questo meno attivo: Luca, studente all'Istituto Agrario di Roma; Matteo, trecce rasta ed erre moscia, pure lui romano; poi Martina dalla Baviera e un futuro ancora da decidere. Infine gli olandesi: Tomas, grande appassionato di ciclismo e smanioso di avere notizie sul Tour; Coby studentessa di Biologia e Wilma iscritta a Medicina a Rotterdam. Cuoca è Marisa che, con il marito Fabio, le figlie e il cane Jack, è una dei pochi abitanti del borgo. Il lunedì si inizia presto: sveglia alle 5:45, colazione 6:15, partenza per il lavoro alle 7:00! Qualcuno va al caseificio (costruito anche grazie al lavoro dei volontari degli scorsi anni) dove la cooperativa fa uno strepitoso formaggio di capra... e ovviamente anche latte e ricotta! Gli altri al cantiere, fra cazzuole, secchi e carriole, dove si lavora al restauro di un vecchio casale da adibire ad alloggi per persone con disabilità. I ragazzi poi nei prossimi giorni avranno modo di osservare e imparare a fare il formaggio, ma anche il pane e la pizza. Nei pomeriggi sono previsti incontri sui diritti umani, multiculturalismo, teatro d'avanguardia, cinema, visita di Rieti e dei monasteri francescani. La sera, invece, film e concerti, inaugurati lunedì da tre eccezionali musicisti con musiche irlandesi che si sposano a meraviglia con il luogo selvaggio e il cielo stellato. Insomma, un campo di lavoro, ma non solo questo, molto di più! Ora, qualche tappa di trasferimento e poi mi aspetta il Piemonte, esattamente Cortemilia!


A presto!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

evvai giacomino, pedala nonostante tutto!
il caldo di questi giorni è terrificante, e arrampicarsi su strade asfaltate non è proprio rinfrescante e rilassante, ma mica sei partito per cercare questo, no?

ma che ne pensi della francia per proseguire il tuo allenamento?

;)

Anonimo ha detto...

Giacomo sei una forza della natura!!!Ti ammiro tantissimo ... bravo, bravo, bravo!!




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