sabato 11 agosto 2007
giovedì 9 agosto 2007
scusate il ritardo!!!
Massa Marittima, centro Carapax
Nomadelfia
Beh, per ora basta e alla prossima (vi promettio presto) per i racconti degli ultimi campi visitati!
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mercoledì 25 luglio 2007
un sogno che riparte
Alla prossima
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sabato 21 luglio 2007
Spice volunteers
Uè!
Da un internet-cafè in stile indiano, con le scritte sul computer in cinese (meno male che mi ricordo i link a memoria!) vi scrivo per aggiornarvi sui miei spostamenti e le miei visite ai campi.





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martedì 17 luglio 2007
Non solo campo di lavoro!
Arieccomi! Da un punto internet dove il livello di sudore è sopra ogni limite consentito, vi scrivo un po' di fretta per farvi vivere i due giorni che ho passato a Sala, 8 km da Rieti, che fino al 28 luglio ospiterà uno dei tanti Campi di Lavoro e Solidarietà di IBO Italia.
La strada per arrivarci non è delle più agevoli, in alcuni tratti 10% di pendenza, soprattutto se fatte con le borse dietro e con il caldo di questi giorni. Piano piano però anche le peggiori salite si possono domare, è una sfida con se stessi, quasi una filosofia di vita. Cambia l'ordine di grandezza, non più i kilomeri. Si va avanti di cento metri in cento metri. Mi supera la macchina di Matteo Amati, responsabile del campo, che mi incita a suon di clacson. I tornanti si susseguono, mi levo il casco perchè il caldo è insopportabile. Non ce la farei però a salire se il paesaggio intorno a me non fosse così bello. Proprio in questo sta la differenza della bicicletta: il poter osservare pian piano il territorio intorno che cambia, sentirne gli odori, scoprirne i profumi, apprezzarne i colori. La fatica (tanta) è sempre ripagata dallo spettacolo naturale che il cilclista può vedere dall'alto, con la serenità di chi sa di esserselo conquistato con il suo impegno. Comunque, fortunatamente, in mio soccorso arrivano anche i protettori più insperati (giuro che il cartello non l'ho ritoccato, ma un trucco c'è...). Poi la strada inizia a spianare e gli ultimi due kilometri sono in falso piano. Arrivo a Sala, 800 metri circa sul livello del mare. Non un paesino o un villaggio, ma praticamente un gruppo di poche case. Fino al dopoguerra qui intorno vivevano circa 60 famiglie, poi, anno dopo anno, le persone hanno iniziato a trasferirsi in città e così, da allora, tutto è finito in abbandono. Cinque anni fa la Cooperativa Sociale Integrata "Consortium", già impegnata a Roma in progetti di agricoltura biologica con inserimento di minori con problemi giudiziari e disabili, in collaborazione con la Comunità di Capodarco, decise di impegnarsi affinchè queste terre tornassero a rifiorire. Memore delle esperienze di occupazioni agricole degli anni '70 e con tanta voglia ancora di cambiare il mondo, Matteo Amati, l'anima del progetto, pensò di impegnarsi in questo insieme a volontari provenienti da varie parti d'Europa. E' così che nel mese di luglio le quattro case di Sala si trasformano in una babele di lingue e culture, accomunate dall'entusiasmo e dalla voglia di stare insieme.
Quest'anno il gruppo era meno numeroso rispetto a quello degli anni passati, ma non per questo meno attivo: Luca, studente all'Istituto Agrario di Roma; Matteo, trecce rasta ed erre moscia, pure lui romano; poi Martina dalla Baviera e un futuro ancora da decidere. Infine gli olandesi: Tomas, grande appassionato di ciclismo e smanioso di avere notizie sul Tour; Coby studentessa di Biologia e Wilma iscritta a Medicina a Rotterdam. Cuoca è Marisa che, con il marito Fabio, le figlie e il cane Jack, è una dei pochi abitanti del borgo. Il lunedì si inizia presto: sveglia alle 5:45, colazione 6:15, partenza per il lavoro alle 7:00! Qualcuno va al caseificio (costruito anche grazie al lavoro dei volontari degli scorsi anni) dove la cooperativa fa uno strepitoso formaggio di capra... e ovviamente anche latte e ricotta! Gli alt
ri al cantiere, fra cazzuole, secchi e carriole, dove si lavora al restauro di un vecchio casale da adibire ad alloggi per persone con disabilità. I ragazzi poi nei prossimi giorni avranno modo di osservare e imparare a fare il formaggio, ma anche il pane e la pizza. Nei pomeriggi sono previsti incontri sui diritti umani, multiculturalismo, teatro d'avanguardia, cinema, visita di Rieti e dei monasteri francescani. La sera, invece, film e concerti, inaugurati lunedì da tre eccezionali musicisti con musiche irlandesi che si sposano a meraviglia con il luogo selvaggio e il cielo stellato. Insomma, un campo di lavoro, ma non solo questo, molto di più! Ora, qualche tappa di trasferimento e poi mi aspetta il Piemonte, esattamente Cortemilia!
A presto!
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Finalmente la Sabi...na
Roma-Montelibretti-Rieti
L'uscita da Roma, che pensavo ardua, si è dimostrata invece una tranquilla passeggiata. Ormai mi ero abituato a tutto quel traffico e, vi giuro, che inizio a preferire gli ingorghi della capitale con guidatori socevoli e rassegnati rispetto ai tipici giovanotti tamarri di provincia che sfrecciano come dei pazzi con l'autoradio a tutto volume (ma chi di noi non lo ha mai fatto?). Dicevo una tranquilla passeggiata, resa problematica però da due eventi naturali. Primo, la mia sbadataggine (più naturale di quello!) che mi ha fatto dimenticare il documento nell'internet point da dove avevo scritto martedì scorso e che mi ha costretto a rifare mezza Roma per recuperarlo (grazie alla gentilezza della commessa).
Secondo, il caldo allucinante. Meno male che la solidarietà ciclista viene in mio aiuto. Un professore di educazione fisica (il mestiere più bello del mondo!) incontrato a un semaforo, mi accompagna, fianco fianco con la sua bici per una mezzoretta (facendomi già sognare, con i suoi racconti, nuovi itinerari lungo il Danubio) e indicandomi la strada migliore per continuare.
A metà della Salaria, invece, mi aspettava Luigi (amico di Rosa, uno dei riferimenti per il campo di Rieti) precario della ricerca (allora esistono veramente, non solo sui giornali!) presso l'Istituto
Sperimentale di Zootecnia che grazie a lui ho visitato fra bufale, chianine, frisone e tori piemontesi. Grande lettore del Manifesto e neo abbonato di Altreconomia (allora non sono solo al mondo!), il personaggio nella foto a fianco rappresenta una cellula dormiente della sinistra extraparlamentare nascosta in quel di Montelibretti. Cosa starà progettando nessuno lo sa, e nemmeno io sono riuscito a scoprirlo, ma in compenso ho avuto modo di apprezzare la sua cucina e la sua grande ospitalità.
Il giorno dopo, sabato 14, si riparte. Di nuovo sulla Salaria. Grazie alle preziose indicazioni di un autoctono, mi evito qualche kilometro di salita. Quando poi richiedo indicazioni a un camperista mi sento rispondere: "Ciao Amore, si, vai bene dritto per Rieti..." (Kiko! Solo ora capisco veramente Via Traversagna!) . Il clado è terribile e mi obbliga a continue soste per bere e per buttarmi acqua sulla testa. La crema protezione 10 inizia a non bastare e inizio a cambiare pelle come i serpenti. A un certo punto una moto mi suona e mi saluta. Penso: "Meno male, un po' di sostegno!". Poi il tipo accosta, si ferma e si toglie il casco. Carramba! E' il professore di educazione fisica! Mi starà mica seguendo in incognito? Che io ovviamente non riconosco subito. Mi incita e mi spiega come sarà il prossimo pezzo di strada: discesa, poi salita dura (sigh!), ma poi tutta discesa fino a Rieti (e vai!). E infatti è proprio così. Arrivo a Rieti con 40 gradi all'ombra. Cerco il B&B Ponte Romano, niente indicazioni, niente insegne, niente campanello. Alla fine lo trovo: una signora mezza impaurita (vedendomi nelle condizioni in cui sono arrivato, chi non lo sarebbe!) mi apre e mi fa entrare praticamente in casa sua. Mi butto sul letto (di camera mia) e mi sveglio due ore dopo con ancora la roba da ciclista addosso. Scopro poi una vista dal balcone meravigliosa, il fiume Velino pulitissimo che uno non ci crederebbe che passa in mezzo ad una città, la festa del sole e la sfilata dei rioni. A cena una pizza in solitario e un po' (tanta) nostalgia. Il giorno dopo mi aspetta lo spauracchio dell'ascesa a Sala: 8 km di salita! Quindi a letto presto e abbondante colazione. Un nuovo campo di lavoro mi aspetta!
P.S.: Prima di finire però, un pensiero a chi è già partito (Clara e Manu), a chi sta partendo (Miguel e gli altri volontari), a chi partirà (Sonia, Leti e gli altri volontari), a chi si sbatte a costo di sacrificare ore di sonno, ferie e quant'altro, facendolo sempre con un'energia e un entusiamo unico (Ale), a chi direttamente sul posto manda avanti tutto con una forza, una volontà che solo pochi hanno (Elena e Giuseppe), a chi forse mi sono scordato. A tutti coloro insomma che animeranno e riempiranno di gioia insieme ai bambini le strade di Panciu (Vrancea, Romania) un abbraccio con tutto il cuore e una dedica speciale:
Ionel, Ionelule Nu mai bea baiatuleIonel, Ionelule fiindca te rad fetele...hei
"Che siete la promessa che un domani è possibile!"
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venerdì 13 luglio 2007
Arrivederci Roma...
A Casa S. Giovanni ho ripescato il mio polacco... infatti la maggior parte dei lavori sono affidati a Giuseppe (Josef, od Polska) che vive lì con la sua famiglia (moglie, tre figli e un nipote) ormai da 15 anni. In tutti questi anni sono stato il primo italiano che hanno sentito parlare la loro lingua! Erano esterefatti. Poi a dare una mano a Don Vittorio ci sono i ragazzi cresciuti in parrocchia con lui: Bruno, Dario, Luigi, Christian e Davide (detto 'er molazza). “Pischelli de borgata” si direbbe,
Ora mi aspetta il viaggio per Rieti: due giorni per andare a visitare il campo che organizziamo in collaborazione con la Cooperativa Consortium e la Comunità di Capodarco di Roma.
Le gambe iniziano a pesare e la strada sarà in salita. Ma il vento oggi sembra buono.
Un salutone a tutti, a chi commenta e anche a chi mi scrive via mail!
Alla prossima.
P.S.: Un augurio di cuore a Marco che oggi si laurea. Lui direbbe che non c'è niente da festeggiare, ma non è vero. Festeggiamo questi anni fantastici dove il nostro si è dato tanto, forse non nello studio, ma sicuramente per gli altri! Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto scoprire il Paci e la sua gente. Daje Marchino (come si direbbe a Roma) che, chissà quando, l'ostello ci aspetta!
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mercoledì 11 luglio 2007
...un so' cosè, ma è bellissimo!






La prossima tappa sarà l'associazione Casa S. Anna che gestisce varie strutture che offrono prima accoglienza a persone disagiate. Intanto però vediamo se la bicicletta è sempre qui fuori!
alla prossima!
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martedì 10 luglio 2007
Campagna di Roma

Eccomi a scrivervi del mio avventuroso arrivo nella capitale. Prima però un grazie davvero a quanti, con i loro commenti, il loro sostegno e il loro sbattersi per aiutarmi, mi accompagnano in questa avventura: io pedalo, ma il viaggio lo costruiamo insieme.
Isernia-Roma


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venerdì 6 luglio 2007
10 anni dopo... Macchiagodena
Nei prossimi turni arriveranno ragazzi e ragazze da Belgio, Germania e Austria a lavorare per tre settimane, portando avanti il lavoro fatto finora e preparando la strada per chi verrà.
Ora però Roma, la capitale mi aspetta col suo traffico impossibile, dove le biciclette sono merce rara. Sarà peggio dei viadotti molisani. Vi racconterò!
Alla prossima
p.s. alcune dimenticanze dei giorni scorsi per la fretta e per gli impegni:
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70 km controvento!



Un saluto a tutti.
Alla prossima
PER TUTTI I LETTORI:
Associazione DolceAcqua Onlus organizza
Venerdì 6 luglio 2007
Vivi la notte fino all'alba
Viaggio nelle costellazioni seguendo le tracce del laser. Concerti e spettacoli con la partecipazione di Freak Antoni, Guido Foddis e ospiti a sorpresa...
Via Mascherino, 33 - 40016
S. Giorgio di Piano (BO)
Tel./Fax 051 66.30.807
http://www.dolce-acqua.org/
L'IMPORTANTE E' PARTECIPARE
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giovedì 5 luglio 2007
APPELLO URGENTISSIMO!
A.A.A.: 23 persone cercasi per i nostri progetti di Servizio Civile Volontario 2007-2008
Sono 23 i progetti di Servizio Civile Volontario approvati quest'anno per IBO Italia, organizzazione non governativa di Ferrara che si occupa di cooperazione internazionale, adozioni a distanza, campi di lavoro e solidarietà, Servizio Volontario Europeo, Servizio Civile nazionale ed internazionale, formazione aziendale outdoor.
23 progetti che cercano 23 persone motivate, entusiaste, con un'alta predisposizione al lavoro di gruppo e soprattutto con grande spirito di adattamento. Sei persone verranno impiegate presso la sede nazionale dove si cercano figure specializzate nei seguenti campi: informatico/grafico, comunicazione, fund raising; campi di lavoro e solidarietà, progettazione, volontariato giovanile.
Per le sedi internazionali, site in Romania, Ecuador, Kenya e India, si cercano 17 persone da impiegare nei seguenti settori: animazione, logistica, progettazione, commercio equo solidale, sanitario (infermieri, medici, tecnici di laboratorio).
Per quanto riguarda la remunerazione, oltre al contributo standard di 433 Euro al mese, sia per la sede nazionale che per quella internazionale, vengono offerti vitto e alloggio. Per le sedi internazionali è prevista inoltre un'indennità giornaliera di 15 Euro al giorno.
I requisiti per l'accettazione delle domande sono: il possesso della cittadinanza italiana e un'età compresa fra i 18 e i 28 anni. Termine di presentazione delle domande: giovedì 12 luglio.
Per avere ulteriori informazioni si può consultare il la seguente pagina:
http://iboitalia.altervista.org/serviziocivile2007.htm
o telefonare allo 0532 243279 oppure scrivere a alessandro.mazzini@iboitalia.org
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mercoledì 4 luglio 2007
Dalla regia...
Abbiamo deciso di accompagnare Giacomo, partecipando alla scrittura di questo blog con brevi interventi, di tanto in tanto.
Questo è dedicato ai ringraziamenti.
Innanzitutto il primo grazie va a Francesco Santini, che ci ha linkati per primo sul suo Nonprofitblog e che ci ha fornito utili consigli su come far conoscere il nostro blog. Conseguentemente, ringraziamo gli amici ferraresi e molisani che ci hanno pubblicato sui loro siti, come Occhiaperti.net, Molisenews, Discovermolise, Altromolise e tutti gli altri che magari l'hanno fatto in cartaceo o in radio, ma dei quali non possiamo avere un riscontro per la lontananza geografica.
Grazie a tutti e appuntamento al prossimo post!
Ps: se volete dare un'occhiata a tutte le foto del viaggio, le potete trovare su flickr, indirizzo:
http://www.flickr.com/photos/iboitalia/map/
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Fra Puglia e Molise
Partenza e Intercity

Come può testimoniare la foto, effettivamente alla partenza ero un po' preoccupato per la poca
maneggevolezza (per così dire) del mio bagaglio (la bici) che le simpatiche FS, per i lunghi tragitti, fanno (comodamente) salire solo se smontate. Uno dei capi treni più antipatici che la storia ricordi, dopo aver visto il malloppo che avevo nel mentre appoggiato in sicurezza in corridoio, mi ha ricordato che ovviamente mi prendevo tutto le responsabilità di quello che poteva succedere (...chissà poi a cosa si riferiva?). Meno male che a supportarmi nella lotta al cattivo di turno e a tenermi compagnia fino a Bari c'era una allegra famigliola con mamma, zia, nonnna, due bambini e, dulcis in fundo, per non farci mancare niente, l'amato cane (da Ferrara a Bari, sottolineo!).
Campo di Lavoro presso la Comunità Emmanuel
A Lecce, domenica mattina, partiva il primo campo. Alla stazione, dopo aver rimesso in sesto la bici fra lo stupore dei più e domande incuriosite della Polfer, conosco Giorgio, una persona incredibile (ama Pisa e la Luminara!) che lavora come operatore e si occupa del rapporto fra la comunità e il carcere. Le attvità portate avanti, infatti, sono l'aiuto a persone con dipedenze da droghe o alcool o che seguono percorsi alternativi alla pena detentiva. Dopo me arrivano i volontari: Sara, geologa di Barletta, il gruppone belga con Jan, ingegnere industriale, Noor, suonatrice di sax, Marjolen, studentessa di medicina, Martine, assistente di laboratorio, Emily... ehm sinceramente non ricordo...; e infine i due austriaci stremati dal viaggio di 24 ore in treno, Paul, che ha finito il giorno prima il servizio militare e Jack (in verità olandese), una vita nell'IBO con campi a Salvatonica, Vicomero, Assisi, Romania solo per dirne alcuni. Un bel gruppo direi, che ho lasciato ieri sera affiatato e ben avviato nonostante qualche difficoltà a livello organizzativo. Anche se le cose che mi rimarranno di più sono le chiaccherate con i ragazzi della comunità: Bleir, Alfredo, Luca. Gente con una storia difficile, a volte terribile, inserita in una vita di conunità che all'esterno appare rigida e che comunque mi hanno accolto come un fratello. Poi Adrian, un cuore immenso. E naturalmente: Lecce di notte, un incanto indescrivibile. E ancora, pasticciotti e caffè in ghiaccio.

Lecce-Guardialfiera
Preceduta da una lauta colazione al bar di fiducia della Manu (dove il tipo è ai livelli di quello che lavora vicino all'IBO, ma le paste sono molto più buone, ndr.) arriva anche il momento di ripartire da Lecce.
Ringrazierò per tutta la vita i fantastici architetti delle stazioni che puntualmente mi costringono a caricarmi la bici (già carica di suo) sulle spalle per scendere e salire dal sottopassaggio! Detto questo, le ferrovie pugliesi sono grandiose: otto macchinisti per un treno di due vagoni, gente gentilissima (altro che quello dell'intercity!) che sembra che ti conosca da tempo e che ha paura di arrivare troppo in orario. Poi il treno da Foggia a Termoli: un vagone (uno!) diviso fra prima e seconda classe (anche se la prima non esiste più!). Il controllore che apre e chiude le porte, il treno che rallenta arrivando in stazione e se non c'è nessuno riparte come fa l'autobus, stazioni deserte in posti dimenticati da Dio, sosta per aspettare il passaggio dell'Eurostar e tutti giù a rinfrescarsi con l'acqua della fontana. Poi, il personale che ti saluta alla fine del viaggio... un mondo fantastico!
Domani tappone da Guardialfiera a Macchiagodena, sperando nella clemenza del vento e della forza nelle gambe. Un salutone a tutti, chi legge, chi commenta e chi ci capita per caso.
Alla prossima.
Adieu!
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martedì 3 luglio 2007
Dalla regia.....
Breve intervento dalla regia per aggiornarvi sugli spostamenti del nostro impavido pedalatore...
Come testimoniato da Manu in un commento all'ultimo post, Giacomo è arrivato in quel di Lecce e a quanto pare sano e salvo, se le si è presentato giusto giusto alle 8 del mattino per far colazione! Poi, trullo trullo, ha ripreso la bici alla volta della stazione, gettando scompiglio nella capitale meridionale del Barocco, sorpresa a veder qualcuno circolare in forma veicolare non inscatolata (cioè in macchina) e non truccata-smarmittante (cioè in moto). Sembra che al passaggio sfrecciante da Piazza Duomo qualcuno abbia esclamato: “E ccé bbete?” ovvero: “E che cos'è?”... Eh! Vaglielo a spiegare!
In questo momento dovrebbe appunto essere sui pedali, a coprire i 37 km di distanza fra Termoli e Guardalfiera, da dove domattina ripartirà per coprire i restanti 64 km che lo separano da Macchiagodena.
Vai Girardengo! Sei tutti noi!
Fine dell'invasione di campo.
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sabato 30 giugno 2007
Il giro riparte....



Bisognerebbe fermarsi in tempo
Non aver fretta ma rallentare
Bisognerebbe solo ascoltare
(....)
Bisognerebbe fare sogni grandiosi
Oltre la noia e le nevrosi
Avere cura, avere pazienza
Di tutta quanta l'intelligenza...
Si, c'è bisogno!
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